TaorminaLand Workshop 2006 | Profanazioni

September 23rd, 2006

TaorminaLand is an International Workshop that took place in Taormina and Giardini Naxos, Sicily, between the 26th of August and the 10th of September 2006, organised by the AIP, research laboratory for Architecture, Infrastructure and Landscape, part of the DIAP (Architecture and Planning Department of Politecnico di Milano). We publish here ‘Profanazioni’, the proposal of one of the participant groups that featured Caroline Notari, Enrico Forestieri, Margherita Parati, Irene Avino, Tommaso Caspani, Luciano Cadeddu, Diego Cea, Giampaolo Celada, Afro Carpentieri and Giuliana Posocco as students, Patrizia Scrugli and Gennaro Postiglione as tutors.

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wunderkammershoppingmall: 5 profanazioni

scenario

la lettura del territorio ha evidenziato il carattere contrapposto delle realtà urbane di Taormina e Giardini. Elitaria e esclusiva la prima, di massa e inclusiva la seconda; frutto di un mito l’una, espressione di una cultura popolare l’altra; costruzione di un immaginario colto e romantico Tauromenion, conseguenza di una spinta al consumo turistico/turismo di massa Naxos; adagiata su un passato incapace di proiettare Taormina in un qualsiasi futuro, assorbita nelle dinamiche delle sub-culture della nostra contemporaneità, Giardini.

La proiezione in avanti/in un futuro remoto di questo quadro d’insieme ha prefigurato uno scenario nel quale Taormina, vittima di un ciclo culturale concluso ormai da tempo, resta cristallizzata nella sua stessa icona; all’opposto, Giardini sarà sempre di più il tempio dei nuovi miti/riti legati alla cultura di massa.

ipotesi operativa

operativamente, è diventato nostro intento rafforzare la natura e il carattere di questo scenario aggiungendovi elementi in grado di accelerare e qualificare i processi di trasformazione. Riconoscendo la natura parassitaria e rizomatica della nascita e dello sviluppo di Giardini, abbiamo deciso di intervenire mutuandone/enfatizzandone processi e logiche.

Il programma, infatti, prevede innesti puntuali e/o diffusi, intesi come azioni profanatrici dei luoghi, capaci di innescare/stimolare opportunità di riappropriazione degli spazi della città e del paesaggio, attraverso consumi/fruizioni più responsabili.

obiettivi

le 5 azioni profanatrici rompono il circolo di esclusione, superano la contrapposizione e la distanza tra soggetto e oggetto, e, ribaltando il concetto stesso di pittoresco, a cui è legato il mito di Taormina, consentono di entrare dentro il simulacro di quell’ immagine e di “abitare cartolina”.

il progetto dunque innesca la partecipazione delle sub-culture urbane al paesaggio e restituisce i luoghi ad un nuovo uso come ad esempio nel caso dell’inserimento dei nuovi terrazzamenti agricoli disegnati sulle colline della baia di Tysandros che

abilitano una esperienza diretta dei luoghi

riavvicinano la cultura agricola a quella del consumo di massa, educando a comportamenti responsabili

riallacciano un legame tra luoghi e cibo

le altre azioni

a) infrastrutture (spettacolarizzazione dell’azione)

le strisce d’asfalto dell’autostrada, tra gallerie e viadotti, diventano luoghi da abitare coniugando infrastrutture e architettura, proponendo nuove visioni e nuovi miti:

gli svincoli a nord e a sud si trasformano in stazioni di interscambio gomma-ferro, decongestionando la viabilità interna alle aree urbane e rendendo possibile un nuovo modo di abitare il waterfront

la stazione ferroviaria si innesta, come un gigantesco parassita, sul viadotto autostradale disegnando nel paesaggio una sorta di nuovo anfiteatro in cui, muovendosi direttamente nella scena, si è insieme attori e spettatori, spettacolarizzando l’arrivo.

b) lungomare (abitare il confine)

la linea del lungomare, viene indagata nella sua bidimensionalità di limite tra situazioni spaziali diverse: da una parte il mare dall’altra la città. attraverso l’inserimento di occasioni di aggregazione trasforma il confine da elemento di separazione in luogo da abitare; spina dorsale della nuova sistemazione urbana, il plateau diviene una lunga piazza luogo di scambio di incontri di socializzazione ecc.

c) darsena (polo culturale)

la dismissione della vecchia stazione offre l’opportunità di riconoscere e valorizzare/esprimere una potenzialità del paesaggio. la conformazione del territorio, infatti, suggerisce una profanazione dei luoghi resi funzionali ad un nuovo uso: la realizzazione di un porticciolo turistico come infrastruttura di servizio ma anche nodo di interscambio tra Taormina e Giardini. il sedime della ferrovia diviene inoltre la giacitura di un nuovo polo culturale e dell’intrattenimento

d) parco archeologico (giardini di giardini)
alter ego della darsena-fiordo, il parco archeologico, confinato all’interno di una cittadella fortificata (muri strade edifici mare) viene restituito alla fruizione urbana, disegnando un nuovo polo attrattore nella/della baia Tysandros.

riconnettendo il tracciato archeologico con quello viario, l’area degli scavi viene aperta e restituita alla città facilitando una prossimità tra offerta culturale e intrattenimento di massa all’interno di uno scenario suggestivo.

il parco, non solo si rende permeabile alla città, ma si proietta nella baia, conquistando il molo.

Qui, l’uno accanto all’altro, trovano posto il museo civico-archeologico e l’ormeggio dei pescherecci, un’area di entertainement e il mercato del pesce, facendo rivivere l’ibridazione di storie di culture di attività che sono alla base dell’identità della baia.

chiusura

l’ultima profanazione: la cartolina “profanata”

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